Sulle Alpi

Non è un libro che parla di record o di performance. Alcune delle cime sono raggiunte, altre sono solo sognate, ma anche questo fa parte del viaggio. Come il Monte Rosa avvolto dalla nebbia, che lascia nell’autore e nei suoi compagni di avventura “un senso di impotenza, e a dirla tutta di rabbia”: “Avevamo fatto molti progetti, ma quando proseguire significa rischiare, meglio fermarsi”. Il cammino é arricchito da tutte le orme che hanno calcato quei sentieri prima dell'autore. Sulle Alpi liguri risuona l’eco di EugenioMontale e Camillo Sbarbaro, grande collezionista di licheni. Del ghiacciaio della Tribolazione, sulle Alpi Graie, scrisse Mario Rigoni Stern. Sul passo del Monginevro, sulle Cozie,sembra di sentire e vedere Annibale che attraversa il confine con migliaia di uomini e i suoi elefanti. E poi il Monviso da cui nasce il Po, le Dolomiti “così belle da farmale”. Ogni momento è vita,ogni passo è storia, per dirla con Italo Calvino: “I pini sono magnifici. Per alcuni l’età è stata stimata superiore a cinquecento anni. Penso che siano i figli o i nipoti di quelli che aveva visto il poeta, una continuità forestale che con sole due o tre generazioni ha saputo attraversare l’epoca roma- na, il Medioevo e l’età moderna per poi arrivare fino a noi.