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I testamenti dei re e dei principi della stirpe di Qahtan Ibn Hud
I testamenti dei re e dei principi della stirpe di Qahtan Ibn Hud
Mascitelli Daniele
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Come può un governante gestire al meglio lo stato? Cosa deve fare un re per tenere unito e prospero il suo regno? Come dovrà amministrare la giustizia? Come dovrà ripartire i compiti fra i suoi funzionari e le risorse fra esercito e popolo? Quali virtù deve acquisire un principe e quali obiettivi prioritari si deve porre?
Queste domande sono all'origine di un genere letterario che fu molto in voga dall'Antichità a tutto il Medioevo, dalla Persia alla Grecia, dall'India all'Europa e ovviamente nel Mondo Islamico: quello degli specula principum, letteratura sapienziale in cui consigli pratici, saggezza popolare, ma anche raffinati concetti di gestione dello stato e del potere vengono offerti al regnante o a chi si prepara a diventarlo. Il libro dei Testamenti dei re della stirpe di Qahtan dà le sue risposte a queste stesse domande, mettendole in forma di ultime volontà dei re dellantico Yemen ai propri eredi della dinastia ?imyarita, recuperando in questo modo frammenti di un mitico epos yemenita preislamico che, filtrato dal prisma musulmano, ebbe alterni successi nei secoli successivi allégira.
Se, infatti, la prima redazione di questo testo - da considerarsi anonimo a dispetto delle varie attribuzioni che gli son state date - si può datare alla fine del IX sec. d.C., esso include materiale, in particolare poetico, stratificatosi in diversi secoli di elaborazione orale e scritta, cui non si escludono anche successive interpolazioni. Personaggi storici, i cui nomi son noti nellepigrafia sudarabica, e altri mitici, consacrati nelle genealogie della tradizione arabo-musulmana, diventano in questopera protagonisti di imprese e gesta eroiche, ma soprattutto dispensatori di consigli politici e prosecutori di antiche consuetudini.
Questa nuova edizione del testo originale arabo, accompagnata dalla prima traduzione in una lingua occidentale, è arricchita dal confronto con manoscritti inediti che ha permesso di correggere, integrare e migliorare le precedenti edizioni apparse nel secolo scorso in Iraq e Libano, e si spera renda merito a questopera a lungo ignorata o sottovalutata.
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