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La pace armata. Lettere di un obiettore di coscienza
La pace armata. Lettere di un obiettore di coscienza
Emanuele Bettini
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I profughi sono sempre profughi, i bambini sono sempre bambini e la Storia è piena di bambini che non crescono mai.
Sulle immagini dei bambini, vittime della guerra dei Balcani, la cultura occidentale si divide. Alla "guerra umanitaria" si contrappone la "pace armata", che quasi sempre assomiglia a un'epurazione etnica. Le costituzioni dei "paesi civili" ripudiano la guerra, ma i loro eserciti continuano a combattere, imponendo la propria civiltà, le proprie leggi e decidendo il futuro politico ed economico di un popolo.
Quindici lettere per un confronto-scontro tra la memoria storica e le atrocità di questo millennio.
E improvvisamente dal cassetto escono vecchie foto di famiglia, fotografie di massacri, deportazioni, fosse comuni, decapitazioni: i ricordi dell'esercito italiano durante l'occupazione coloniale in Africa. Ma il vero obiettivo è il ripudio delle armi per raggiungere una pace "non armata".
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