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I roghi dei libri

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Tratto dal quarto volume degli "Schriften* di Lowenthal pubblicati da Suhrkamp, è il testo di una conferenza tenuta nel 1983 alla Libera Università di Berlino nel cinquantenario dei roghi nazisti dei libri. Lowenthal inizia con una citazione da Heine ("Là dove si danno alle fiamme i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini") e prosegue con Calibano che nella "Tempesta" congiura per togliere a Prospero i libri ("Senza libri, è uno sciocco come me, e non ha un solo spirito al comando... Ma brucia i suoi libri!"). Il libro termina con una nota di speranza. Tacito racconta di Tiberio che fece bruciare le opere di uno storico e lo spinse al suicidio. Ma "la condanna accresce il prestigio dei nobili ingegni" e i prepotenti censori "non altro hanno guadagnato che vergogna per se". Nel breve giro di trenta pagine (egregiamente tradotte) si ripercorre la storia mondiale dei roghi dei libri, dalla distruzione della biblioteca ebraica durante la rivolta dei Maccabei contro l'ellenizzazione imposta da Antioco IV, alla festa della Warthurg del 1817 con gli allegri falò patriottici degli studenti tedeschi cui assistette disgustato Goethe, ai roghi nazisti del '33 (ma cosa c'entra Lutero che nel 1520 bruciò in piazza la bolla di scomunica?). Lowenthal indaga acutamente i diversi significati del rogo dei libri: l'azzeramento della storia e l'annuncio di una pretesa nuova era; l'ossessione della purificazione della razza della religione, della cultura da morbi e infezioni (la "peste" dell'eresia il "sudiciume" degli intellettuali), la liquidazione del soggetto critico, dell'individuo pensante, e la riduzione di masse impaurite a comportamenti manipolati e calcolati. "Il fuoco è luce e soprattutto è purificazione" dice il capo dei pompieri attizzafuoco di "Fahrenheit 451", ma alla fine l'eroe di Bradbury capirà che "dietro ogni libro c'è un uomo". I libri non sono oggi tanto minacciati di morte per fuoco quanto di morte per acqua: è l'alluvione delle merci che rende effimeri, intercambiabili e subito destinati all'oblio i prodotti stampati dell'intelligenza, che compaiono per un attimo sui banchi di vendita per essere subito travolti dal fiume incessante dell'industria culturale. E se Tacito poteva puntare il dito su Tiberio e dire "la condanna accresce il prestigio dei nobili ingegni", di fronte alle prepotenze anonime del mercato viene a mancare anche questa antiquata consolazione.
Request Code : ZLIBIO4385671
Categories:
Year:
1991
Publisher:
Il Nuovo Melangolo
Language:
Italian
Pages:
64
ISBN 10:
8870181545
ISBN 13:
9788870181548
ISBN:
8870181545,9788870181548
Series:
Nugae 17

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