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La genesi delle forme viventi
La genesi delle forme viventi
Raymond Ruyer
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"Nel mistero della morfogenesi sono possibili soltanto due atteggiamenti: o cercare di negare la formazione, riducendola a un funzionamento, o ricorrere a uno schema non strutturale, in analogia con un altro campo più familiare, in cui si possono altresì constatare delle formazioni, come il campo dell'invenzione artistica o tecnica. Secondo quest'ultimo tipo di ipotesi, la struttura e il funzionamento dell'automa corrispondono all'anatomia e alla fisiologia del cane e la formazione del cane corrisponde all'invenzione dell'automa. L'isomorfismo della conoscenza viene qui conservato; nella formazione come nell'invenzione v'è un passaggio da una assenza a una presenza di struttura; o se si vuole, v'è passaggio da un isoamorfismo ad un isomorfismo.
Ma il prezzo che si paga è la rinuncia a conoscere scientificamente tanto l'invenzione quanto la formazione. Gli psicologi di tendenza scientifica non hanno perduto la speranza di spiegare l'invenzione come una funzione del cervello umano. Ora è chiaro che si deve rinunciare a questa speranza se si mettono in parallelo invenzione e formazione, poiché non v'è cervello che sia all'origine della formazione del cane. La natura non ha sistemi per formare i sistemi nervosi. La natura non ha mani, diceva Plotino, per formare mani."
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